1883 – 1888 · Casa Vicens
Calle de Las Carolinas, 18 – 24, Barcellona
La prima dimora borghese di suo progetto è Casa Vicens, affacciata su una stretta via, in seguito ampliata e oggi denominata calle de Las Carolinas, situata nel quartiere di Gràcia, in seguito inglobato nel perimetro amministrativo della città. Il committente è un ricco agente di cambio, Manuel Vicens i Montaner.
L’edificio, ancora oggi ben conservato, è stato ampliato nel 1925-1927 da un allievo di Gaudì, l’architetto Juan Bautista Serra de Martìnez, in costante dialogo per le modalità di intervento sull’edificio e nel giardino con l’ormai anziano maestro.
Da Gaudì stesso sappiamo che egli ha trovato i molti motivi floreali e vegetali che ornano la sua architettura sul terreno stesso dove essa sarebbe sorta: “Quando andai a prendere le misure della proprietà, essa era totalmente coperta da quegli stessi fiorellini gialli che ho adottato come tema ornamentale nelle ceramiche. Trovai anche un’esuberante palma, le cui palmette, fuse nel ferro, riempiono la quadrellatura del cancello e della porta di ingresso alla casa”.
Se avete qualche soldo da parte e volete fare un ottimo investito potete considerare di acquistare questo edificio che è in vendita! Potrebbe anche essere una buona occasione per visitare l’interno che, purtroppo, non è aperto al pubblico.
Qui, come nelle altre sue abitazioni borghesi isolate e con giardino, egli realizza inoltre l’idea giovanile di casa familiare come piccola nazione, che protegge la vita personale e associata dei suoi membri. Casa Vicens deve infatti garantire ai suoi abitanti benessere, igiene, bellezza, rapporto costante con la natura. L’architetto vi inizia inoltre la sua ricerca, costante lungo tutta la vita, di ottenere all’interno dell’edificio la miglior ventilazione e la miglior illuminazione possibile, tramite accorti filtri, spesso di sua invenzione, tra interno ed esterno.
La vasta residenza si sviluppa su tre piani: il seminterrato ospita la cucina e i locali di servizio, il piano nobile comprende un vano di ingresso, una grande sala da pranzo, decorata e aperta verso una veranda rivolta a sud, un angolo fumoir coperto da motivi in stile musulmano, i muqarnas che compongono una falsa cupola, chiuso da vetri sui quali è inciso il disegno di frondosi palmizi.
Al piano superiore si sviluppa la zona notte nelle due camere da letto, con pareti intonacate e con decorazioni ad affresco, che riprendono la vegetazione sulle rive del vicino torrente Cassoles.
L’edificio è a semplice struttura portante in muratura, con travi e travetti dei solai in legno. Lo scheletro costruttivo è concepito come rigoroso supporto dell’articolazione spaziale interna ed esterna, completata dalle variazioni ornamentali e stilistiche di tipo mudejar.
Gaudí tratta in modo speciale gli angoli della casa, evitando la rigidità del parallelepipedo. Gli azulejos sono stati disegnati da Gaudí seguendo come modello i fiori presenti nel giardino della casa. Prese spunto dalla natura circostante anche per le ringhiere di ferro, realizzate seguendo la forma delle foglie di palma. La decorazione interna fu altrettanto curata: spiccano le pitture murali, che hanno come tema principale sempre la natura. Sul soffitto del primo piano un pittore dipinse una decorazione che illude un collegamento con l’esterno.
L’architetto disegna con estrema accuratezza tutti i particolari, definendo in modo personale ogni complemento di arredo, dai mobili alle porte scorrevoli che si nascondono nello spessore del muro, alle ingegnose serrature degli armadi, in ottone fuso e dorato. L’arredo della grande sala da pranzo è inoltre concepito in modo da definire architettonicamente lo spazio, realizzando un’articolazione, tra mobili d’angolo e di parete, varia e continua. Il soffitto è decorato con papier màché policromo, negli intervalli delle travi in legno, con motivi di frutti e foglie di corbezzolo. Le pareti hanno graffiti con disegni di edera rampicante.
Tutto l’involucro esterno dell’edificio presenta un grande impiego di setti murari e di mensole aggettanti in laterizio, che riprendono una tecnica costruttiva islamica. Molto articolata e per sporti a sbalzo crescente è la torretta d’angolo verso strada. Aggetti, sporgenze, scalettature murarie sono sempre accompagnate da un’articolata policromia di mattoni, pietrame, ceramica a scacchi e ornata di motivi floreali. Le geometrie e gli scarti dei piani accentuano il gioco chiaroscurale, portandolo al massimo di accento nella parte più alta dell’edificio. Alla sommità dei prospetti si sviluppa inoltre una galleria, un tempo chiusa da serramenti in legno di disegno orientaleggiante. Sulla copertura del tetto si trova un percorso di ronda, lungo tutto il perimetro, con sedili per la sosta all’aperto e sotto le torrette d’angolo.
La recinzione del sito è costituita da un muro in pietrame, nella parte bassa, e da una fascia in ferro battuto, nella parte superiore, composta da larghe foglie di palma nana su supporto rigido. Il disegno della foglia è stato ottenuto da un calco al vero in terracotta.
Gaudì circonda l’edificio con tre giardini: un primo, di dimensioni ridotte, serve anche per separare la casa dalla strada; un secondo è posizionato di fronte all’area nobile della casa e composto da aiuole circolari di palme; nel terzo, sul fianco, crescono alberi da frutto. Wikepedia su Casa Vicens
[…] o con foglie della stessa pianta. La logica distributiva dei locali interni è analoga a quella di Casa Vicens: nel piano seminterrato trovano posto le cucine e i servizi; al piano terreno sale di grandi […]