1885 – 1889 ~ Palacio Güell
Calle Nou de la Rambla, Barcellona
È questo il primo edificio costruito da Gaudì per Eusebio Güell, non in aree periferiche ma nel cuore della città di Barcellona. Esso prende forma in un momento di grande effervescenza della città che celebra, con l’Esposizione Universale del 1888, la propria modernità in ogni campo, non solo in quello tecnologico. In questo clima il mecenate, ormai amico dell’architetto, avverte l’esigenza di una dimora che rappresenti adeguatamente il proprio status sociale e le proprie ambizioni culturali.
Gli storici segnalano che Palacio Güell risulta molto costoso, che non piace alla moglie di Eusebio Güell perché eccessivamente grande, che lo stesso Eusebio non vi risiede per molto tempo, ma che qui raccoglie il proprio patrimonio artistico e quanto, per interesse di cultura e nei propri viaggi, ha collezionato nel tempo. Il lotto ereditato dal padre, su cui Eusebio vuole che il palazzo venga eretto, è stretto tra edifici di non grande valore ma, tramite un cortile, è collegato a un altro edificio di proprietà Güell. Il progetto chiede molto tempo all’architetto, che elabora ben venticinque soluzioni diverse per la facciata principale.
I lavori del cantiere sono prolungati fino al 1890, ma nel 1888, data scolpita sulla facciata della costruzione, questa viene inaugurata, in coincidenza con l’Esposizione Universale. Essa suscita immediatamente vivaci polemiche, registrate con grande cura dalla stampa locale. Lo si dichiara, di volta in volta, bello, babilonico, più tempio che casa, prezioso e raro, un lusso senza misura.
Le cancellate sono incorniciate in alto da parti fisse, nelle quali i ferri sono piegati in morbide ondulazioni attorno agli scudi araldici, che portano le iniziali del proprietario. Per celebrare il fervore catalanista, nello spazio di risulta fra i due archi in pietra emerge un grande scudo a struttura cilindrica, dal quale sta per spiccare il volo un aquilotto. L’intreccio di lavorazioni a fasce, a maglie, a nastri fa di questo stemma catalano un celebrato capolavoro di ferreria.
Non meno curato e altrettanto sobrio è il prospetto posteriore, dominato dal ricco volume della veranda a forte sbalzo, dove è ricavata una panca per la sosta. Un serramento in legno, con persiana a lamelle orientabili, la protegge dall’esterno.
Il piano sotterraneo ospita ampie scuderie, accessibili da una rampa elicoidale, dove si trovano possenti piloni in mattoni del diametro fino a 1,4 m, che si espandono in alto in tronchi di cono e di piramide, per raccordarsi con le volte di copertura.
Cuore dell’edificio è il vasto appartamento padronale, ricco di particolari decorativi preziosi, di giochi prospettici, di effetti scenografici, di intrecci. Centro dell’appartamento è il salone, che si sviluppa in altezza fino al tetto. Ha una copertura che consente effetti suggestivi di filtraggio all’interno della luce naturale esterna, luce che gioca sempre un ruolo fondamentale in tutte le opere dell’architetto catalano.
L’abilità delle soluzioni tecniche, statico-strutturali, di ventilazione, di isolamento acustico e di illuminazione è almeno altrettanto sorprendente quanto il contributo artigianale alla finitura di tutti i particolari. Uno dei luoghi più stupefacenti dell’edificio è il terrazzo, altro elemento che accomuna molti progetti dell’architetto: qui i venti camini di ventilazione dell’edificio e il cono della guglia-lanterna diventano sculture colorate, concepite come liberi incastri di solidi geometrici, rivestiti in ceramica creando a tutti gli effetti un luogo vivibile e bello, come ad esempio anche a casa Milà.
Visitato subito dai barcellonesi come luogo delle meraviglie, pubblicato in molte riviste inglesi e americane, il palazzo viene ritenuto da molti il simbolo del movimento della Renaixença catalana, architettura simbolo di una borghesia dalle grandi ambizioni culturali, impegnata nella valorizzazione della lingua catalana e nella protezione munifica dei propri artisti.
Palacio Gùell è inoltre l’unica opera completamente conclusa da Gaudì e giunta fino a noi intatta. Nel 1984 è dichiarato bene culturale del patrimonio mondiale dall’UNESCO.
L’edificio ha un suo sito ufficiale (in catalano) Pagina dedicata al palazzo su irbarcellona (in italiano)
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